Saperi Proibiti 2

enteogeniE

Sul tema degli enteogeni si è scritto e parlato molto, sia in relazione al loro uso tradizionale, che alla diversità delle esperienze contemporanee.

Un tema che viene raramente toccato è il rapporto tra queste esperienze, il contesto sociale in cui avvengono e la visione sociale che eventualmente ne consegue. Quali strutture sociali caratterizzano le popolazioni che fanno un uso ritualizzato di enteogeni? Quali strutture sociali caratterizzano le popolazioni che fanno un uso “privato”(underground) di enteogeni? Quali riflessioni sul rapporto tra individuo e collettività vengono stimolate da questo tipo di esperienze?

Il richiamo alla dimensione spirituale insita nelle esperienze con gli enteogeni include necessariamente la possibilità di una trasformazione del mondo sociale? Esiste una relazione tra la conoscenza della realtà e l’assunzione di enteogeni?  In quale modo conosciamo la realtà attraverso l’uso di enteogeni e come e perché questa conoscenza influenza il nostro modo di vivere ed eventualmente cambiare il rapporto col quale viviamo nella società? Esiste una relazione tra idee libertarie di organizzazione della società e l’assunzione di enteogeni? È l’assunzione di enteogeni a portare verso forme di organizzazione sociale più o meno libertarie oppure sono gli esseri umani che utilizzano gli enteogeni come strumento di conoscenza ad essere spinti da uno spirito più o meno libertario?

L’intento di questo convegno è dunque quello di costruire un percorso storico-antropologico-sociologico ed epistemologico che possa aiutare a capire meglio la relazione esistente tra l’utilizzo di queste sostanze e le culture e le forme di organizzazione sociale che vengono prodotte da chi compie queste esperienze.

L’attenzione ai contesti di utilizzo di queste sostanze ci aiuta a cogliere il diverso peso giocato dagli aspetti culturali (delle popolazioni o subculture che assumono enteogeni) e da quelli psico-fisiologici (della sostanza che agisce nei corpi) nel dar forma a filosofie o organizzazioni sociali libertarie, spirituali o conservatrici a seconda dei casi. Per questo motivo ci interessa capire cosa succede quando passiamo da contesti tradizionali in cui l’uso di enteogeni è associato a forme rituali collettive (d’iniziazione, di guarigione, ecc.) a contesti sociali in cui le esperienze diventano di tipo più o meno underground. Questo perché appare evidente che le forme di socializzazione delle conoscenze acquisite durante il viaggio enteogenico sono sostanzialmente diverse: nel primo caso abbiamo contesti sociali in cui l’esperienza è inserita in un “contenitore” culturale, spesso anche religioso, che contribuisce a dare un senso specifico, spesso “guidato” da valori socialmente condivisi, all’interpretazione del viaggio; nel secondo caso invece siamo di fronte a sperimentazioni, esperienze che non necessariamente si inseriscono in alcun tipo di narrazione, ma che contestualmente producono pensiero su ciò che le esperienze con gli enteogeni significano e lasciano.

In un momento storico come quello attuale, interrogarci su come il contatto con la “divinità” promesso dall’esperienza enteogenica possa contribuire a una visione alternativa della società, può rappresentare un passo avanti nell’analisi del fenomeno, prendendo spunto proprio da quelle tradizioni che hanno fatto di tale esperienza una componente essenziale del loro vivere collettivo.

Il seminario partirà da un’analisi delle componenti psico-fisiologiche dell’esperienza, per poi passare a una rassegna etnologica dei fenomeni di uso ritualizzato, fino alle modalità di approccio contemporanee a queste piante o sostanze.

Lo stile del seminario sarà di tipo partecipativo, al fine di stimolare la discussione e l’emergere di punti di vista differenti.

Enteogeni: una definizione

[…] In greco, entheos significa letteralmente “dio (theos) dentro”, ed è una parola che si utilizzava per descrivere lo stato nel quale ci si trovava quando si era ispirati e posseduti dalla divinità entrata nel proprio corpo. Si applicava alle trance profetiche, la passione erotica e la creazione artistica, così come a quei riti religiosi nei quali gli stati mistici erano sperimentati attraverso l’ingestione di sostanze che erano transustanziali con la divinità. In combinazione con la radice gen-, che denota la accezione di “divenire”, questa parola compone il termine che stiamo proponendo: Enteogeno.
[…] Possiamo parlare di enteogeni o, come aggettivo, di piante o sostanze enteogeniche.
In senso stretto, solo quelle droghe che producono visioni e che si può dimostrare siano state utilizzate in riti sciamanici o religiosi, potremmo definirle enteogeni.
In senso più ampio, il termine potrebbe essere applicato anche ad altre droghe, sia naturali che artificiali, che inducono alterazioni della coscienza, simili a quelle che sono state documentate circa l’ingestione rituale di enteogeni tradizionali.
R. Gordon Wasson, Albert Hofmann, Carl A. P. Ruck, Il cammino a Eleusis, una soluzione all’enigma dei Misteri. (appendice Enteogeni) 1978

Saperi proibiti – back again

enteogeniE – Saperi proibiti, maggio 2012

Siamo tornati.

Dopo la prima edizione di Saperi proibiti, nel lontano 2007 al Barattolo di Pavia, dedicata agli “Stati di coscienza”, torniamo a riflettere su quei saperi tanto proibiti, quanto sconosciuti ai più.

L’obiettivo di Saperi proibiti è stato e vuole essere quello di promuovere una riflessione collettiva sulla dimensione storica, sociale e culturale di pratiche e saperi rimossi dai discorsi istituzionali che renda possibile l’esplorazione del confine tra diverse concezioni dell’alterazione di coscienza, con o senza l’uso di droghe. Riflettere sulla dimensione del sapere sopra e attraverso le sostanze psicotrope serve a gettare luce sul carattere intersoggettivo e condiviso di un’esperienza che in tutti i suoi aspetti molte istituzioni trattano come affare privato ed ‘individuale’, accentuando, anziché ridurlo, l’effetto di disinformazione e stigmatizzazione di quelli che vengono definiti, con un termine cinicamente neutro, ‘consumatori’. Porre il problema in questi termini vuole essere un’occasione per un confronto aperto, al di là degli stereotipi dell’evasione e dello ‘sballo’.

Questa volta vorremmo restringere il campo di indagine alle sostanze enteogene e il loro uso, interrogandoci sulle questioni che riguardano il rapporto tra gli enteogeni e le culture nelle quali viviamo.

Ci siamo chiesti: come mai molti giovani (e meno giovani) abitanti delle nostre città ancora oggi consumano enteogeni? Cosa li spinge a farlo?

E perché definiamo “Enteogeno” una sostanza?

E quali sono i misteri della chimica che li regolano?

E che rapporto c’è tra il loro uso e le terapie sciamaniche e psicologiche?

E quale è stato il loro uso nel passato dell’umanità?

E quale il loro uso oggi nelle sottoculture e controculture?

E possiamo consumare enteogeni senza credere nelle divinità?

E possiamo parlare di enteogeni e anarchia dell’anima?

E c’è un rapporto con le esperienze audiovisive?

E quali sono gli enteogeni legali e quelli illegali?

E come possiamo coltivarceli?

Si potrebbe andare avanti all’infinito… Se volete aiutarci a rispondere a queste domande fatevi sentire. Abbiamo un anno di tempo.

Programma provvisorio

SEMINARI

• Enteogeni e terapia psicoanalitica

• Enteogeni e ricerca etnografica

• Enteogeni e chimica / fisiologia

• Enteogeni e sottoculture / controculture

• Enteogeni e anarchia

WORKSHOPS

• Enteogeni e autocoltivazioni

• Enteogeni e audiovisivi

• Enteogeni e etnobotanica

MOSTRE / INSTALLAZIONI

• Rassegna video

FESTA

• Concerto

• Sleep-in concert

+ info: http://saperiproibiti.noblogs.org/ :: enteogenie@inventati.org