è con orgoglio che saperi proibiti inaugura oggi una nuova rubrica di approfondimento periodico sulle sostanze:
si chiama enter the substance
eccovi il primo numero: #1 enter the DMT
DMT
La DMT (dimetiltriptamina) è un composto appartenente alla classe delle triptamine prodotto dall’attività metabolica di diversi mammiferi, uomo compreso. È presente in molte piante (acacia, virola, mimosa, graminacee della specie phalaris….) e derivati dalle triptamine allucinogene sono presenti anche negli animali: la bufotenina (5 idrossi-DMT) ad esempio si trova nella secrezione ghiandolare di molte specie di rospi e anfibi.
La DMT è stata sintetizzata per la prima volta nel 1931 dal chimico canadese Richard Manske. Nel 1957, il farmacologo Stephen Szara ha stabilito che la DMT causa effetti enteogeni in soggetti umani. Strutturalmente è analoga al neurotrasmettitore serotonina, all’ormone melatonina e ad altre triptamine psicoattive come la psilocibina e la psilocina. È presente nel fluido cerebrospinale degli esseri umani ed è stato ipotizzata una sua attività neuro-regolatrice e un suo possibile ruolo nella regolazione del sonno REM.
Ghiandola pineale
Secondo Rick Strassman, medico specializzato in psichiatria, che condusse numerose ricerche sulla dimetiltriptamina, la ghiandola pineale è in grado di produrre DMT in blande quantità, specialmente durante la fase REM.
La ghiandola pineale è un incredibile laboratorio biochimico: varie sono le sostanze isolate al suo interno (norepinefrina, serotonina, istamina e melatonina). La melatonina viene sintetizzata a partire dall’amminoacido triptofano. Uno dei prodotti intermedi è la serotonina che a suo volta viene trasformata attraverso diversi processi chimici in DMT. La ghiandola pineale (o epifisi) è una ghiandola dell’epitalamo, ed è situata nella regione del diencefalo. Ha un corpicciolo di colore grigio rossastro, del volume di un pisello e dalla forma di pinolo. É collegata con il talamo ottico ed è vicina ai canali del liquido cerebrospinale; inoltre è circondata dal sistema limbico, una serie di strutture che presiedono all’esperienza di varie emozioni, dalla rabbia alla gioia, dalla paura al piacere.
Nella tradizione induista il chakra “della Corona” o “Loto dai Mille Petali” si trova al centro e alla sommità del cranio e corrisponde, a grandi linee, proprio alla ghiandola pineale.
Uso tradizionale (ayahuasca)
I popoli indigeni del bacino del Rio delle Amazzoni utilizzano preparati a base di DMT da tempo immemorabile per cerimonie religiose e per scopi magico-terapeutici. Con il termine “Ayahuasca” le popolazioni indigene del bacino del Rio delle Amazzoni sono solite indicare una bevanda dai poteri magici e curativi, che viene prodotta miscelando liane di banisteriopsis caapi e foglie psychotria viridis. Le due piante si distinguono per il contenuto di principi attivi: la psychotria viridis contiene DMT, e diventa attiva, assunta oralmente, solo se associata a MAO inibitori delle β-carboline: harmina, harmalina e tetraidroarmina; questi principi attivi sono presenti nei rami della banisteriopsis caapi. Grazie a queste sostanze, la degradazione periferica della DMT nello stomaco, viene evitata e il principio attivo riesce ad agire.
Esperienza psiconautica
La DMT ha avuto grande diffusione negli anni ‘60, soprattutto negli USA. Numerosi esperimenti e studi sulla sostanza sono stati fatti da Terence McKenna. Egli scrive così: “un livello sonoro che diviene più denso e si materializza in piccole creature simili a gnomi fatti di un materiale simile all’ossidiana, emesso dal corpo, dalla bocca e dagli organi sessuali, per tutta la durata del suono. É effervescente, fosforescente ed indescrivibile. Le metafore linguistiche diventano inutili, perché questa materia è al di là del linguaggio, non un linguaggio fatto di parole, un linguaggio che diviene le cose che descrive” (T. McKenna, Vere allucinazioni, Shake Underground Edizioni)
Attualmente la DMT si trova anche in formato chimico su alcune piazze europee. Si presenta come un solido cristallino o ceroso, di colore rosato, arancio o giallo. Si può assumere fumandone i vapori senza bisogno di essere associata ad alcuna sostanza, gli effetti si possono riscontrare dopo pochissimi secondi dall’assunzione dei vapori.
A seconda del tipo di assunzione è differente la durata dell’effetto: fumata svanisce dopo 20-30 minuti, ingerita (Ayahuasca/Anahuasca) può durare anche 2-3 ore. Pochissimi secondi dopo l’inalazione dei vapori si riscontrano i primi effetti: allucinazioni visive, alterazioni percettive, presenza di un ronzio-fischio ad alte frequenze. Poi appaiono visioni di figure geometriche e caleidocicliche, frattali coloratissimi e fluorescenti. È ricorrente in molti racconti esperienziali la presenza di oggetti ed entità non terrestri.
La DMT è una delle sostanze psichediche più potenti, il suo utilizzo provoca un’esperienza da prendere estremamente sul serio e con le necessarie precauzioni.
In Italia la DMT è illegale in quanto inserita in tabella I dell’elenco delle sostanze stupefacenti e psicotrope (DDL Fini-Giovanardi).
copincolla a cura di enteogenie
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