Microstoria delle sostanze nella società occidentale
di ROBERTO PAGLIARA
’impiego delle droghe risale alla più lontana antichità, ma la riflessione sui loro effetti specifici avviene soltanto in epoca relativamente recente in occidente: agli inizi dell’Ottocento. Sono gli scrittori inglesi e, ancor più, quelli francesi con i loro testi a richiamare l’attenzione in particolare sull’oppio, noto già in precedenza come sostanza euforizzante, che stordisce la mente con idee e piaceri che ammaliano. Da questo momento in poi si svilupperanno i concetti di “droga” e “tossicodipendenza”, di cui nel Novecento sono stati esaltati sempre più i caratteri negativi e problematici, tanto da generare leggi sempre più restrittive e il passaggio dall’uso come autocura ad una sempre maggiore medicalizzazione del consumo. Da un mercato libero si è via via passati ad un mercato controllato da lobbies farmaceutiche e mediche. I proibizionismi che ancora sopravvivono, però, non hanno impedito ad artisti e ricercatori di sperimentare stati modificati di coscienza utilizzando droghe legali e illegali, le quali hanno influenzato in vari modi le diverse espressioni artisiche. Sin dagli inizi del secolo scorso i riferimenti diretti e indiretti alle sostanze sono evidenti nella musica, nella letteratura e nell’arte. Le sostanze si diffondono sempre più in differenti tessuti sociali, nascono culture e movimenti spesso stigmatizzati per i loro comportamenti individuali e collettivi. E’ accaduto ai jazzisti neri, prima, e a tutti i movimenti giovanili successivi. Intanto, però, la pubblicità dei farmaci induceva legalmente al consumo, che poi diveniva uso o abuso a scopi ricreativi. Lo dimostra, per esempio, l’enorme diffusione di prodotti anfetaminici che dagli anni ’30 invasero il mercato statunitense e poi il resto del mondo.
Se gli scrittori ottocenteschi hanno contribuito, in particolare con i Paradis Artificiel di Baudelaire, alla fascinazione e alla condanna della droga, la Beat Generation ha scardinato con la poesia schemi obsoleti e prodotto nuove conoscenze attraverso la sperimentazione. A seguire, poi, l’avvento delle nuove generazioni degli anni sessanta ha prodotto un legame sempre più stretto con le sostanze illegali (anche con un significato di forte contrapposizione al potere del mondo adulto) la cui maggiore espressione è stata certamente la musica. Al contempo, però, si è diffuso enormemente il consumo e l’abuso di sostanze legali come i farmaci (si pensi a Mother’s little helper dei Rolling Stones, dedicato al Valium), i cui effetti collaterali non sono meno pericolosi di altre droghe. Fino ai giorni nostri troviamo nelle arti, in particolare la musica, molti riferimenti a farmaci come a sostanze illegali, il che dimostra anche come nonostante le molte leggi restrittive, il mercato sia cresciuto arricchendo le diverse mafie mondiali.
Il presente percorso intende mettere in evidenza le molte contraddizioni esistenti sul tema. Sono queste ultime, nel tempo, ad aver generato nella cultura occidentale molta disinformazione. Oggi, si continua a ragionare del pericolo delle sostanze, senza rendersi conto che esse sono sì pericolose ma non quanto la fascinazione e la seduzione di cui sono portatrici. E in questo i media, la pubblicità e tutto il sistema consumistico non fanno altro che veicolare messaggi e indurre al consumo di qualsiasi cosa, droghe comprese (le pubblicità sono piene di riferimenti chiari o meno a stati alterati simili a quelli indotti da sostanze).
E’ necessario andare oltre il punto di vista sanitario e sociale, ovvero integrare sempre più il punto di vista culturale, con lo scopo di togliere alle droghe quell’alone di mito che, appunto, le rende così appetibili. Inoltre, occorre considerare anche un altro aspetto che sempre più emerge: le sostanze vengono spesso usate non tanto per la ricerca di stati alterati, di fuga dalla realtà per dirla con Tolstoj, ma come necessità di riuscire a stare dentro a questa realtà, diventata faticosa per molti.
Costruire cultura intorno ad un tema di grande attualità significa fare prevenzione, da una parte, e riduzione del danno dall’altro. Su questo argomento non possono e non devono regnare le ideologie, ma un sano pragmatismo che aiuti soprattutto i più giovani a orientarsi in questo mondo sempre più complesso.
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Psichedelia, gnosi e potere
Di CYBORG
– Archetipologia e mitografia del medium psicoattivo che dona conoscenza/immortalita';
– Antropologia delle religioni ed utilizzo rituale delle droghe;
– Stati di coscienza e repressione sociale;
– Sciamanismo preistorico e pratiche (neo)primitiviste di liberazione dell'essere stregoneria, voodoo, tarantismo, thelema, rave, ecc.)
Riferimenti bibliografici: jung, campbell, eliade, artaud, gurdjieff, crowley, parinetto, foucault, deleuze, zerzan e leary.
location: csa barattolo · via dei mille 130, pavia
dalla stazione: bus 3 (3 fermate), scendere in zona p.za della vittoria e
prendere il bus 1 direz. san martino (4 fermate), scendere,
a 100 mt dopo i portici siete arrivati
in auto da milano: prendere l’autostrada mi-ge e uscire a bereguardo,
prendere la superstrada direz. pavia, a pavia prendere la tangenziale direz. borgoticino,
poi la statale dei giovi direz. pavia, al bivio girare a destra e al semaforo andare dritto,
a 200 mt sulla destra siete arrivati
ciao volevo sapere come vi posso raggiungere dalla stazione, se ci sono dei bus.
grazie ciao denise